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Cacciatore della Val Rosna

Sepoltura cacciatore Val RosnaIl Cacciatore della Val Rosna è un reperto archeologico preistorico, costituito dal ritrovamento di una sepoltura di un uomo di epoca paleolitica con il suo corredo funerario.Sepoltura cacciatore Val Rosna
Il Cacciatore della Val Rosna ricerca Scuola Secondaria di Sovramonte
I ragazzi della Scuola Secondaria di Sovramonte hanno voluto conoscere la storia del Cacciatore della Val Rosna.
È nato così un affascinante viaggio nella storia di 14 mila anni fa, immaginando la vita di un cacciatore del Paleolitico.
Il lavoro di ricerca si è sviluppato nell’anno scolastico 2018-19 ed è nato come attività pluridisciplinare per la valorizzazione del territorio. Sono stati impegnati nella realizzazione del progetto tutti gli alunni della Scuola Secondaria, ovvero la pluriclasse 1^ e 2^ media.
Ingredienti fondamentali sono stati la sinergia tra scuola, istituzioni e territorio e il valore che ha in sé la pluriclasse: i piccoli numeri, l’attenzione per ciascuno e l’interesse per il luogo in cui si vive hanno permesso la realizzazione del lavoro.

Per scaricare le slide in Pdf clicca QUI

Ritrovamento
Il reperto fu ritrovato lungo il fianco sinistro della Val Schenèr, quella valle che collega Fonzaso al Primiero, tra le due gallerie lungo la strada che porta a Fiera di Primiero, nel territorio del comune di Sovramonte (Belluno). Il corpo fu scoperto trent'anni fa, nel maggio 1987, durante i lavori di rettifica del tracciato stradale preesistente, da Aldo Villabruna, che notò un accumulo a forma di cono di materiali detritici. I lavori di estrazione del corpo cominciarono solo nel 1988 e furono affidati a un gruppo di ricercatori dell’università di Ferrara, guidati dal professore Alberto Broglio, con la collaborazione degli “Amici del Museo” di Belluno. Il reperto è tutt'ora conservato all'università di Ferrara, a disposizione degli studiosi che lo stanno ancora esaminando, mentre il corredo funerario, con le pietre dipinte poste a segnare la sepoltura, è conservato presso il Museo Archeologico dei Musei Civici di Belluno.

Datazione
Grazie alla prova del Carbonio 14 è stato possibile calcolare il tempo trascorso dalla morte del cacciatore ad oggi: la datazione risale a 14 mila anni fa, al periodo del Paleolitico Superiore; prima del completamento del processo di calibrazione il cacciatore era stato datato a 12 mila anni fa.

Corredo funebre cacciatore Val RosnaLe armi di selce
Le armi fabbricate dai cacciatori preistorici erano fatte con le materie prime disponibili in natura, principalmente pietra e legno. Veniva utilizzata la selce, raccolta direttamente dalla roccia oppure trovata a terra. Nelle zone frequentate dal cacciatore della Val Rosna, la selce era facilmente reperibile sul Monte Avena: qui le pietre venivano lavorate e scheggiate. Il passaggio dell’uomo preistorico sul monte Avena è stato dimostrato da diverse campagne di scavo, l’ultima delle quali condotta nell'estate 2016 dal professor Marco Peresani dell’Università di Ferrara: è stata ritrovata una cava di pietra e moltissimi resti di lavorazione

Il "pronto soccorso" del cacciatoreCranio del Cacciatore della Val Rosna
Tra gli oggetti che compongono il corredo della sepoltura dell’uomo della Val Rosna è stato ritrovato un grumo delle dimensioni di una pallina da tennis: questo reperto è costituito da un mix di resina di pino silvestre e mugo e cera d'api. Questa mistura aveva uno scopo curativo: per certi aspetti risulta simile al propoli, che ha un’azione antimicrobica. Il cacciatore aveva dunque con sé una sorta di pronto soccorso da usare in caso di bisogno. Riguardo al grumo è stata avanzata anche un’altra ipotesi: poteva essere usato anche come collante per legare le punte di selce al legno.

Cranio del Cacciatore della Val RosnaLa più antica cura dentale
Pare che il cacciatore della Val Rosna sia il primo uomo noto nella storia ad essersi sottoposto a una cura dentale, a causa di una carie. Questa ipotesi è stata recentemente avanzata dagli archeologi dell’università di Ferrara, che hanno compiuto uno studio sulla dentatura del cacciatore. Il ''trattamento'' avvenne attraverso l'uso di un bastoncino d'osso, che permise la pulizia del foro; questo si allargò e si ipotizza che per la sua chiusura sia stata utilizzata cera d’api o propoli.

Il corredo funerario
Il corredo funebre è composto da sei oggetti, probabilmente contenuti in un piccolo sacco di pelle e posti lungo il braccio sinistro: una punta d’osso decorata con delle tacche, una lama, un nucleo di selce, un coltello a dorso, un ciottolo di calcare da usare come percussore e un grumo di resina.
Sono poi stati ritrovati degli oggetti ornamentali, ovvero delle conchiglie marine e dei denti di cervoforati.

Corredo funebre cacciatore Val RosnaLe pietre dipinteCorredo funebre cacciatore Val Rosna
A copertura della sepoltura furono posti dei grossi ciottoli di fiume presi dal vicino torrente Cismon, alcuni dei quali presentavano una particolare colorazione in ocra. Dopo il restauro, su cinque di essi è stato possibile vedere delle decorazioni di tipo schematico, con delle figure ridotte a pochi tratti essenziali:

una pietra a forma di parallelepipedo è risultata decorata in ocra su tutte le sei facce;
un’altra raffigura una decorazione antropomorfa (forse una figura umana stilizzata);
un ciottolo colorato in ocra presenta al centro un ovale non dipinto, all'interno del quale sono disegnate delle figure che ricordano delle corna di cervo;
un’altra pietra riporta delle decorazioni che ricordano delle piante erbacee;
il quinto ciottolo è decorato con una banda centrale dalla quale partono 12 linee spezzate, che sembrano tante braccia.

Anche la parete del riparo è stata dipinta: è stata rinvenuta una decorazione lunga quasi 4 metri sulla parete di roccia, circa 1 metro sopra la sepoltura. Si tratta di una sequenza di sei bande verticali dipinte con ocra rossa che formano una specie di cornice.

Il progetto di valorizzazioneMuseo Muvar
È stato approvato il progetto esecutivo per l’allestimento del MUVAR, il Museo dell’uomo della Val Rosna, che troverà collocazione all'interno della scuola primaria-secondaria di Sovramonte. Nel luogo in cui è stato rinvenuto il cacciatore, sulla strada che congiunge Fonzaso con Fiera di Primiero, verrà realizzato un punto informativo e di osservazione: un cannocchiale - infoscopio permetterà di vedere meglio il luogo del ritrovamento e dei pannelli informativi rimanderanno al museo di Sovramonte. Il sito resterà inaccessibile, in quanto il versante della montagna è a rischio di caduta sassi.Museo Muvar 1